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INDICE BIOMETEOCLIMATICO
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Dati ricevuti: il 17/01/2025 18:11 - prossimo aggiornamento alle 00:00 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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RECORDS ODIERNI (dal maggio 2010)
PREVISIONI PER Rivalta sul Mincio
Aggiornato il: 17.01.2025 13:30
Prossimo agg.to: 17.01.2025 19:30
Previsioni dettagliate
Prossimo agg.to: 17.01.2025 19:30
Oggi pomeriggio 10° |
Questa Sera-Notte -3° |
Sabato 8° |
Sabato Sera-Notte 2° |
20%
Domenica 7° |
Domenica Sera-Notte 1° |
Lunedi 9° |
Lunedi Sera-Notte 1° |
Martedi 10° |
Martedi Sera-Notte -2° |
- Posted on Friday January 17, 2025
Un profondo riscaldamento della STRATOSFERA costituisce uno dei fenomeni meteo più importanti in ambito meteo. Quando si verifica un incremento anomalo delle temperature in questa regione atmosferica, i suoi effetti non restano confinati in alta quota. Al contrario, le perturbazioni termiche e dinamiche riescono a propagarsi verso il basso, influenzando la TROPOSFERA, ossia la zona in cui prendono forma i fenomeni atmosferici che osserviamo quotidianamente. Il risultato finale può portare a un sostanziale mutamento della circolazione generale, con conseguenze imprevedibili sulla meteo di intere aree geografiche, tra cui l’EUROPA e, più specificamente, l’ITALIA. I processi fisici alla base Il VORTICE POLARE è un elemento centrale per comprendere a fondo ciò che accade durante un forte riscaldamento della STRATOSFERA. Questa vasta area di bassa pressione, collocata principalmente alle latitudini artiche, incapsula masse d’aria molto fredde che ruotano con velocità notevoli attorno al Polo Nord. Quando si manifesta un riscaldamento stratosferico di grande intensità, l’equilibrio termico e dinamico all’interno del VORTICE POLARE viene drasticamente alterato. Si osserva una diminuzione della velocità dei venti zonali, che porta a una parziale o completa scomposizione del vortice stesso in più lobature. Questo processo fisico, noto anche come “Stratwarming” intenso, si innesca grazie a particolari onde planetarie che, provenendo dalla TROPOSFERA, risalgono verso la STRATOSFERA e trasferiscono energia. Il risultato consiste in un repentino aumento delle temperature di diverse decine di gradi Celsius in un lasso di tempo molto breve, talvolta anche pochi giorni. Subito dopo questa fase, la circolazione dell’aria stratosferica può invertire il proprio moto, dirigendosi dai poli verso le medie latitudini, condizionando a cascata i flussi d’aria troposferici. Effetti meteo nella Troposfera La TROPOSFERA risente notevolmente delle modifiche impresse dal riscaldamento stratosferico. Lo spostamento e l’indebolimento del VORTICE POLARE possono favorire la discesa di masse d’aria molto fredde dal cuore della RUSSIA EUROPEA o dai BALCANI verso il MAR MEDITERRANEO. In tali circostanze, la presenza di intense aree di bassa pressione sul MAR MEDITERRANEO crea i presupposti per la formazione di tempeste di neve di eccezionale portata. Le masse d’aria gelida, infatti, interagiscono con l’umidità presente sulle regioni costiere, dando vita a sistemi frontali capaci di scaricare nevicate abbondanti. Le temperature in quota possono scendere anche a -15 °C o -20 °C, mentre al suolo, specie nelle aree interne dell’ITALIA centrale, non è raro registrare valori inferiori allo zero per diversi giorni consecutivi. In questi casi, i fiocchi di neve possono accumularsi per metri, generando situazioni emergenziali per le aree colpite, con viabilità interrotta e infrastrutture messe a dura prova. Conseguenze sull’Europa e in Italia Quando le masse d’aria fredda provenienti dai BALCANI o dalla RUSSIA EUROPEA giungono in ITALIA, spinte da una circolazione ciclonica attiva nel MAR MEDITERRANEO, possono verificarsi le peggiori tempeste di neve in buona parte dell’EUROPA. L’ultimo caso di tale portata risale a febbraio 2012, quando un afflusso gelido di matrice continentale stazionò a lungo sulla penisola, provocando accumuli di neve superiori a un metro in pochi giorni. Tale evento, a posteriori, fu meglio compreso grazie al riscaldamento in atto nella STRATOSFERA, che aveva determinato un collasso temporaneo del VORTICE POLARE, permettendo all’aria artica di discendere verso latitudini inusuali. Inizialmente, i modelli matematici faticarono a cogliere la reale portata dell’irruzione artica, indicando probabilità molto basse di precipitazioni nevose estese. Solo a ridosso dell’evento, poche giornate prima che si scatenassero le intense nevicate, si ebbe la certezza di quanto sarebbe effettivamente accaduto. Questo evidenzia l’elevata incertezza che caratterizza le previsioni meteo in presenza di dinamiche stratosferiche tanto marcate. Sfide previsionali Siamo estremamente vulnerabili alle ondate di gelo che prendono origine dalla RUSSIA EUROPEA o dai BALCANI, in particolare quando si crea una combinazione pericolosa tra masse fredde e correnti ancora più gelide. L’innesco simultaneo di correnti continentali e artiche, guidate dalle aree di bassa pressione mediterranee, genera configurazioni meteo esplosive. Questo mix può portare a un vero e proprio blizzard, con venti impetuosi, nevicate molto intense e impatti gravi sulla circolazione stradale e ferroviaria. La complessità di queste situazioni deriva dall’interazione tra la STRATOSFERA e la TROPOSFERA, un meccanismo che rende la previsione ancora più difficile. Dopo un repentino riscaldamento stratosferico, la dinamica dell’aria fredda al suolo non segue schemi lineari. Il trasferimento di calore e momento dall’alto verso il basso può avvenire in modo irregolare, influenzando i venti dominanti su scala globale. Tutto ciò rende arduo prevedere esattamente dove e quando si verificherà l’irruzione di aria gelida, nonché stabilire con anticipo la durata e l’intensità delle eventuali nevicate. Le tecnologie di previsione meteo hanno compiuto passi da gigante negli ultimi anni, grazie a modelli numerici ad alta risoluzione e a un’ampia rete di osservazioni. Tuttavia, eventi come quello del febbraio 2012 dimostrano come, anche con strumenti moderni, sia possibile sottostimare l’evoluzione reale di una marcata rottura del VORTICE POLARE. Il consiglio è dunque di monitorare con attenzione gli aggiornamenti modellistici e i dati provenienti dalla STRATOSFERA, perché ogni minimo segnale di rialzo termico in questa regione può essere un campanello d’allarme per possibili irruzioni gelide nelle settimane successive. Un forte riscaldamento della STRATOSFERA rappresenta un fenomeno estremamente rilevante per la meteo dell’EUROPA e dell’ITALIA. Gli effetti possono essere dirompenti, con la formazione di tempeste di neve eccezionali e condizioni di gelo prolungato. Malgrado i progressi della scienza atmosferica, la previsione di questi eventi richiede un’attenta analisi dei segnali stratosferici, degli scambi di calore con la TROPOSFERA e delle dinamiche del VORTICE POLARE. Solo una strategia di osservazione integrata e una continua evoluzione dei modelli numerici potranno ridurre i margini di incertezza e migliorare la nostra capacità di gestire le emergenze meteo che ne derivano. Continue Reading »
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