..:: Thom Index (disagio da calore) ::..
DI = 7.28 |
CLASSE | DISAGIO |
DI < 21 | Benessere |
DI ≥21 e < 24 | Varie persone provano un leggero disagio |
DI ≥24 e < 27 | Molte persone provano un crescente disagio |
DI ≥27 e < 29 | Molte persone provano disagio e un significativo deterioramento delle condizioni psicofisiche |
DI ≥29 e < 32 | Tutti provano un forte disagio |
DI ≥ 32 | Stato di emergenza medica, il disagio è molto forte, il rischio di colpi di calore è pericoloso ed elevato |

Indice di Thom, "Discomfort Index" (DI) è considerato uno dei migliori indici di stima della temperatura effettiva. Quest'ultima è definita come "un indice arbitrario" che combina in un singolo valore l'effetto di temperatura, umidità e movimento dell'aria sulla sensazione di caldo o di freddo percepita dal corpo umano (esente da particolari patologia respiratorie e cardio-circolatorie). La temperatura effettiva tiene conto della temperatura di bulbo umido e asciutto di posti ombreggiati e protetti dal vento. L'Indice è adatto per descrivere le condizioni di disagio fisiologico dovute al caldo-umido ed è valido in un intervallo termico compreso tra 21°C e 47° C. Al di fuori di tale intervallo, anche al variare dell'umidità relativa, l'indice attribuisce sempre la condizione fisiologica alle classi estreme, "benessere" per temperature inferiori a 21°C e "stato di emergenza medica" al di sopra dei 47°C.
Il calcolo dell'indice viene regolato da una semplice equazione lineare così composta:
DI = 0.4 ( Ta + Tw ) + 4.8
dove:
Ta=Temperatura di bulbo asciutto (°C).
Tw=Temperatura di bulbo umido (°C).
Confrontando il valore ottenuto dalla formula, con i valori soglia riportati nella tabella di classificazione dell’indice, viene individuato il livello di Disagio.
Indice di raffreddamento (Wind Chill)
Equazione empirica introdotta per descrivere quale sia la reale temperatura avvertita da un organismo umano in relazione alla temperatura dell'aria libera e alla velocità del vento. Una massa d'aria (con temperatura inferiore rispetto a quella corporea) che investe la pelle nuda, determina infatti una perdita di calore per evaporazione che è tanto maggiore quanto più è elevata la velocità del flusso d'aria stesso. Ciò comporta che il nostro corpo percepisca una temperatura apparentemente inferiore a quella effettivamente presente.
Il wind chill è sempre pari alla temperatura effettiva dell'aria quando la velocità del vento è uguale o minore a 4 nodi (7.4 km/h).